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benvenuti a casa della stronza

Questa è la casa della Stronza Jenny, una dimora in cui vigono regole tutte strane e che potreste non accettare, ma a me che me ne fotte?

domenica 31 marzo 2013

Addio al Califfo


Ora finalmente ti rinfrescherai, bevendo vodka ed acqua tonica

Addio a Franco Califano, il Maestro, il Califfo, artista completo e controverso, anzi controsenso....



Diventai grande 
in un tempo piccolo 
Mi buttai dal letto per sentirmi libero 
Mi truccai il viso come un pagliaccio 
E bevvi vodka con tanto ghiaccio 
Scesi nella strada mi mischiai nel traffico 

Rotolai in salita come fossi magico 
E toccai la terra rimanendo in bilico 
Mi feci albero per oscillare 
Trasformai lo sguardo per mirare altrove 
E provai a sbagliare per sentirmi errore 

Dipinsi l'anima su tela anonima 
E mescolai la vodka con acqua tonica 
E pranzai tardi all'ora della cena 
E mi rivolsi al libro come una persona 
Guardai le tele con aria ironica 
E mi giocai i ricordi provando il rischio 
Poi di rinascere sotto le stelle 
Dimenticai di colpo un passato folle 
In un tempo piccolo 

Ingannai il dolore con del vino rosso 
E multai il mio cuore per qualunque eccesso 
Mi addormentai con un vecchi disco 
Raccontai una vita che non riferisco 
Raccolsi il mondo in un pasto misto 

Dipinsi l'anima su tela anonima 
E mescolai la vodka con acqua tonica 
E pranzai tardi all'ora della cena 
E mi rivolsi al libro come una persona 
Guardai le tele con aria ironica 
E mi giocai i ricordi provando il rischio 
Poi di rinascere sotto le stelle 
Dimenticai di colpo un passato folle 
In un tempo piccolo 

E mi giocai i ricordi provando il rischio 
Poi di rinascere sotto le stelle 
Dimenticai di colpo un passato folle 
In un tempo piccolo

6 commenti:

  1. Bello e vero anche questo omaggio ... un paio di settimane fa, un giovane cantautore che ho incontrato in una osteria, mi ha cantato al piano questa canzone insieme ad altre di Piero Ciampi, Tenco, Capossela ... per dire, che, nel bene e nel male, anche er califfo è entrato, nella storia della nostra musica.

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  2. :) lo ho conosciuto di persona, facendo la cameriera. L'ho servito tutte e due le volte che è stato a Otranto e sapeva essere un gran signore ed un personaggio.
    Di male nelle sue produzioni non ho visto nulla, a dispetto dell'immagine rude aveva una poeticità unica, i testi scritti ad altri (Mina e Mia Martini, ma anche altri), le musiche e le poesie cozzavano con la sua immagine di rude amatore latino, un personaggio ed un uomo, un cantautore ed un interprete di se stesso, meno pop di quello che sembrava.

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  3. Un altro pezzo della mia adolescenza che se ne va.
    Ma tocca a tutti.
    C'è poco da fare.

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    Risposte
    1. Il fatto che tocchi a tutti non è gran che consolatorio... certo che ultimamente se l'era tirata addosso. Mi spiace comunque.
      Rimarrà per sempre il ricordo, per fortuna e le opera, basti pesare: chi non ha mai cantato TUTTO IL RESTO E' NOIA!

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    2. No, non è consolatorio.
      Ma va accettato.
      Ne ho viste un po', negli ultimi tempi, intorno a me, e la cosa più complicata è sempre e solo quella: accettare che la morte sia un evento ineluttabile, naturale e – in molti casi – anche pietoso.

      A complicare le cose, specie nel mondo occidentale, c'è anche la crisi delle religioni monoteiste, che conferisce ulteriormente una connotazione di Fine Definitiva alla morte, vista sempre meno come momento di passaggio tra, semplificando all'estremo, un qualcosa e un qualcos'altro.

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    3. probabilmente l'utilità di credere in qualcosa che trascenda la morte è fine a se stesso. Un po' fa comodo, aiuta ad andare avanti, però si deve credere per fede e la fede non è da tutti.

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