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benvenuti a casa della stronza

Questa è la casa della Stronza Jenny, una dimora in cui vigono regole tutte strane e che potreste non accettare, ma a me che me ne fotte?

lunedì 4 marzo 2013

Wasaaaaaaaaaaaaaaaaabi, ed ho detto tutto!


Wasabi, la petite moutarde qui monte au nez


Fancia, Giappone, 2001, 95 min, Genere azione, commedia, Regia Gérard Krawczyk, Soggetto, sceneggiatura produzione Luc Besson, produzione Didier Hoarau, Produttore esecutivo Shohei Kotaki, Kanjiro Sakura, Casa di produzione EuropaCorp, TF1 Films Production, Fotografia Gérard Sterin, Montaggio Yann Hervé, Effetti speciali Philippe Hubin, Musiche Nadia Farès, Scenografia Jacques Bufnoir


Starring: Jean Reno, Ryôko Hirosue, Michel Muller, Carole Bouquet, Yoshi Oida, Christian Sinniger, Alexandre Brik, Jean-Marc Montalto, Véronique Balme, Fabio Zenoni, Yuki Sakai





Trama 

Hubert Fiorentini – Jean Reno è un poliziotto francese dai metodi particolari. Dopo l’ultimo episodio violento viene obbligato dal suo capo a prendere due mesi di vacanza e nel frattempo riceve la comunicazione della morte di Miko con convocazione di un avvocato, lei era una spia giapponese con cui 19 anni prima aveva lavorato ed aveva intrapreso una relazione amorosa. Alla lettura del testamento si ritrova una pesante e inaspettata eredità, una figlia con un  conto miglionario.
In Giappone incontra anche il suo ex-collega Momo e scopre che Miko ha ribato, mentre era sotto copertura una fortuna dalla Yakuza. I guai sono solo all’inizio…



Il film come lo ha visto la Stronza 


Un action movie alla francese con risvolti tragicomici sul rapporto padre figlia, di quelli ai quali ci ha abituati Louc Besson ma che non raggiunge in questo caso i lustri di Kiss of the dragon più intenso e più marziale, grazie alla presenza di Jet Li, ma ci mette lo zampino nel comparto scrittura e produzione e che affida la regia a Gérard Krawczyk.
Un film attuale nei temi padre figlia, trattati con ironia e nelle ambientazioni coloratissime e metropolitane di una Tokio sveglia h24 e multicolore, divisa tra tradizioni parte della genetica e la modernità di cui è patria indiscussa, nonostante siano passati 11 anni e che ha portato alla conoscenza degli occidentali il mondo dell’adolescenza nipponica e l’attrice che avremo modo di apprezzare meglio in Okuribito-Departoures, la simpatica e carina Ryôko Hirosue, interpreta la figlia di Reno, solo per il naso.
Il film non ha grosse pretese e delle tematiche trattate come adolescenza, rapporto padre figlia, lotta alla mafia, comica demenzialità e ironia, ma anche azione sono trattati tutti con leggerezza, senza essere approfonditi ed indagati fino in fondo. La sceneggiatura ed i dialoghi non offrono nulla di particolarmente memorabile e la giovane protagonista a tratti risulta irritante, così come Momo, l’assistente francese, il quale rasenta la completa idiozia e diventa una maschera caricaturale, quella dell’assistente incapace, buono solo come spalla.
Anche i cattivi, sono cattivi di plastica tratti dall'immaginario collettivo e risultano poco veritieri, anche nelle caratterizzazioni.

Le interpretazioni di tutti, compreso l’ombroso Jean Reno,raggiungono a stenti la sufficienza, non rendendo completamente un fiasco questo filmetto.
Tra i pregi indubbiamente la durata standard che non costringe a sforzi eccessivi lo spettatore e data la leggerezza della pellicola, che annovera tra i pregi il ritmo serrato, i colori, le ambientazioni, il montaggio e una regia tutto sommato buona si troverà davanti un film d’intrattenimento senza impegno alcuno.
Da vedere? Se non si ha nulla di meglio è una valida alternativa, ma non aspettatevi nulla di che.


Voto

6,5/10 per essere buoni...

6 commenti:

  1. mai visto.
    d'altra parte reno, a parte leon, non lo reggo...

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    Risposte
    1. ma lo sai che ho la stessa sensazione? Oltre Leon non mi è mai piaciuto. :)

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  2. Lo ricordo carino, ma nulla a che vedere con un capolavoro come Léon. Però siccome adoro il Giappone non escludo di rivederlo prima o poi!!!

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    Risposte
    1. L'ho visto un paio di volte, e proprio come per Giovani streghe è uno di quei film brutti che piacciono, un cult! ;)
      In comune con Leon c'è solo Reno e un'adolescente turbata a suo modo. niente di più.

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