ATTENZIONE SPOILER
Life of Pi: ovvero, come sarebbe andata se l’arca di Noè…
Vincitore 2013 - Premio Oscar Miglior regia a Ang Lee
Migliore fotografia a Claudio Miranda
Migliori effetti speciali a Bill Westenhofer, Guillaume Rocheron, Erik-Jan De Boer e Donald R. Elliott
Miglior colonna sonora a Mychael Danna
USA, 2012, 127 min, avventura, drammatico, Regia e Produzione Ang Lee, Soggetto Yann Martel Sceneggiatura David Magee, Produttore Gil Netter, David Womark, Casa di produzione Rhythm & Hues, 20th Century Fox, Fotografia Claudio Miranda, Montaggio Tim Squyres, Musiche Mychael Danna, Scenografia David Gropman, Costumi Arjun Bhasin
Starring: Suraj Sharma, Irrfan Khan, Rafe Spall, Gérard Depardieu, Tabu, Adil Hussain, Ayush Tandon
Trama
Uno scrittore (coincide con lo scrittore del romanzo) in crisi viene a conoscenza di un uomo con una storia incredibile.
Si tratta dell’indiano Piscine Molitor Patel, che da giovane è sopravvissuto ad una tragedia immane.
Digressione/flashback: Pi prende il nome dalla migliore piscina pubblica di Parigi, ma è un ragazzino della zona francese dell’india e quindi tutti lo prendono per il culo a causa del nome, propinatogli da uno zio putativo, un tizio simile ad un palloncino su stecche rigide con i baffi.
Intanto Pi racconta la sua vita, da prima della sua venuta al mondo e fino al giorno dell’incontro con lo scrittore, non lesinando su sfighe varie e la sua passione per le religioni e per le domande stupide.
Il film come lo ha visto la Stronza
Non un brutto film ma non è completamente convincente, inoltre si sarebbe potuto chiamare le disavventure di Pi, L’arca di Pi, o la Versione de diluvio di Pi.

Il regista è Ang Lee che ha uno zoo personale per i premi essendo, con questo, vincitore di 3 Oscar, 2 Orso d’Oro e 2 Leone d’Oro, e 3 Golden Globe, Lee è stato in grado di tirare fuori il lato umano di Hulk, uno dei migliori e meno convenzionali film tratti dai fumetti Marvel, con protagonista un buon Erik Bana.
Le scene di Life of Pi sono maestose, le inquadrature perfette, i colori e la fotografia stupendi e saturi di emozioni.
Non mi dilungo invece sul cast, non particolarmente degno di nota e rasentante il dilettantismo, riguardo solo Gèrard Depardieu, ottimo come sempre, e Suraj Sharma, il giovane protagonista, capace di una buona prima prova.
Comunque a cozzare è la resa della sceneggiatura, forse sensibile a problemi di conversione dalla prosa al codice della Quinta Arte, che ha tempi e modi diversi.
Il film, nettamente troncato in tre parti - l’introduzione, il dramma e il finale - coglie l’occasione del naufragio per affrontare il tema della ricerca di Dio e di come si possa trovare una sua traccia nell'anima contenuta in ogni cosa e tenta, quindi, un approccio filosofico nel senso lato e leggero, sfruttando al meglio l’aspetto visivo e non ottimamente nel senso stretto.
L'autore della sceneggiatura detta tempi e modi lenti, inconsistenti e non in grado di sfruttare tema e trama, per la riuscita di un capolavoro, ahimè, mancato, ponendo l’accento sulle risposte e non sulle domande.

“Le ho raccontato due storie di quello che è accaduto nell'Oceano. Nessuno può dimostrare il motivo per cui affondò la nave e nessuno può dimostrare quale storia sia vera. In entrambe le storie la nave è affondata, la mia famiglia è morta ed io ho sofferto. Allora quale storia preferisce?”
“Quella con la tigre. E’ una storia migliore!”
“La ringrazio, è così anche per Dio.”
Il lungometraggio si lascia guardare piacevolmente e fa scordare le sfighe del povero Piscine dall'improbabile e non augurabile nome e si assurge la pretesa di far riflettere lo spettatore sul perché di una vita crudele in grado da far riscoprire Dio, e stona con la produzione di un colossal che distrae dal non-senso di una storia da credere per fede.

Ang Lee ha diretto film migliori, questo invece è come una donna intelligente, ma con grosse tette: dice cose interessanti, ma le tette sono l'unica cosa che conta.
Voto:
7/10
L'ho scaricato almeno da due mesi e non mi è venuta ancora voglia di vederlo :-/
RispondiElimina:) beh, non fa completamente schifo!
Eliminanon un brutto film...
RispondiEliminama oddio, anche sì :)
ang lee ormai sta diventando uno dei registi più sopravvalutati di sempre. quasi ai livelli di james cameron
sei il solito integralista! :P Comunque nessuno può battere l'ex della Bigelow
Eliminaanche secondo me non è da buttare ( compleatamente) via..ma da qui a dargli l'oscar per la miglior regia....
RispondiEliminaA mio avviso le uniche cose a valere veramente in questo film sono la regia e gli effetti speciali... Almeno siamo d'accordo! ;) Chi avresti fatto vincere quest'anno agli Oscar?
Eliminaio avrei ricoperto di premi la Bigelow e di baci la Chastain!
EliminaAmate tutti le rosse vedo!
EliminaOscar esagerato, ma il finale, a mio parere, ribalta completamente - e in meglio - l'intero film.
RispondiEliminaanche a me piace il finale, ma a molti è risultato poco chiaro. L'Oscar esagerato? Non saprei, dipende con quale criterio lo hanno assegnato. D'altronde sono tutti premi alla tecnica e non al valore artistico e tecnicamente (parlo di campi, piani, sequenze e direzione degli interpreti) non è male. Forse ci sono film diretti meglio nel 2012 e certamente di Lee ho preferito altro, tipo i wuxia, Brokeback Montain e - mi schiferete per questo- Hulk.
EliminaForse Argo?
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