Ultimamente sono impegnata in un progetto presso un villaggio turistico della mia città. Sono in perenne contatto con turisti e conquistatori, ovvero villeggianti che frequentano abitualmente il posto e che su esso hanno investito.
Ogni anno si lamentano di qualsiasi inezia e banalità,in sè non costituiscono ne fastidio, ne impedimento.
Un esempio potrebbe essere quello della signora di mezza età alle prese con il lettino in spiaggia, ella si lamentava con il responsabile-bagnino: bagnino, ci sono i granelli sulla casse longue!
Oppure con il giardiniere del villaggio al quale riferirono la presenza di aghi di pino sul prato della pineta.
Il trionfo dell'ineffabilità della logicità del turista.
Diventiamo tanto stupidi in vacanza? Non leggiamo nulla se non i primi 2 righi e l'ultima parola. In spiaggia dissertiamo sul senso della vita tra un'ustione e l'altra sulle chiappe (e non mi riferisco alla mia reale scottatura, ma a quella metaforica dell' USCARE=brciare) stiamo attaccati al cellulare o al tablet, mentre i bimbi giocano a fare i grandi, atteggiandosi e usando vocaboli astrusi.
Eterni indecisi, non riconosciamo il bello, ma solo la centralità della figura.
Non stacchiamo mai.
Era meglio l'animazione dell'anno prima, ma era peggio di quella prima ancora che era la migliore.
E' meglio quest'animazione fa meno e fa meglio è sempre lo stesso.
C'è crisi.
Micromondo mega, villaggio turistico, villaggio globale.
Micromondo mega, villaggio turistico, villaggio globale.
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