Obroblog della stronza Jenny, che ama cucinare ed odia lavare i piatti. Ma la cucina c'entra, per lo più, come luogo di scrittura
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Questa è la casa della Stronza Jenny, una dimora in cui vigono regole tutte strane e che potreste non accettare, ma a me che me ne fotte?
venerdì 8 giugno 2012
La perfezione è privazione
Cosa è la perfezione. Ieri sera ho trovato la risposta, una risposta che molti non capiranno.
non sono mai stata una melomane, pur amando la musica, ma la amo come forma di espressione.
Amo la pittura, la fotografia, amo la musica, amo la scultura, la scrittura, la performace e la bravura e l'impegno nel proprio lavoro. Anche quella è arte, in senso lato, derivando dall'ars latina, il saper fare.
Stendhal colpisce in tutti i modi che conosce. Ieri ha colpito me, mentre vedevo la musica fluire dalle dita di Michel Petrucciani.
Osservandolo ho capito che l'arte nasce da una privazione, che può essere di qualsiasi genere.
Nel caso di Petrucciani usava il piano e si lasciava usare da esso.
Correva, saltava e scopava come un riccio al piano. Faceva a botte, il piano estensione del sè. La musica non usciva, la musica scorreva.
Ecco, voglio essere come lui, con tutta l'osteogenesi imperfetta, purché io non venga condannata alla mediocrità dilagante a cui sarò mio malgrado destinata.
http://www.youtube.com/watch?v=PlJRLkxMGcI
Bacio nel letto, Toulouse Lautrec
Sto realizzando, la soffrenza, la privazione. E' la necessità di sentirsi completi, di essere a proprio agio in qualche modo a portare all'eccellenza. Un altro esempio è Henri de Toulouse-Lautrec.
Nikola Tesla, altro geniaccio in periodo positivista sobbissato da quel mediocre politicante di Edison.
Io voglio abbandonarmi alla privazione, esprimere in versi ed immagini le mie mancanze. Quando scatto e quando scrivo Apollo e Dioniso mi sono vicini. Ebbra e invasata.
La perfezione non è esagerazione, la perfezione è essere liberi, equilibrati, volare sui tasti con Michel, spennellare con Henri, innovare con Nikola.
Maledetti, non capite una minchia e li avete uccisi. Li uccidete ogni volta che fate arrivare il top ten la merda sciacquerella anestetizzante.
Certe cose le fate, le ascoltate e le adorate, ma per invidia e per paura le nascondete.
Voglio lasciare fluire, abbandonare, sperimentare. Voglio morire, chiudere gli occhi e rinascere nella mia opera.
Maledetti speculerete sulla mia morte. Ostinata tornerò dall'oltre tomba per rompervi i coglioni.
alle
6/08/2012 04:31:00 PM
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Unknown
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