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benvenuti a casa della stronza

Questa è la casa della Stronza Jenny, una dimora in cui vigono regole tutte strane e che potreste non accettare, ma a me che me ne fotte?

giovedì 24 maggio 2012

L'importante è lo studio e non il risultato degli esami

Lo studio è un tema importante per me, ma non mi riferisco all'acquisizione dei titoli.
Parlo molto di studio con i miei amici (pochi), conoscenti (tanti) e soprattutto parenti, delle volte anche con persone che incontro semel in anno, o semel in vita. Tutti concordi nel criticare il mio percorso di  studi, il modo in cui lo pratico e i miei ritardi. Non dovrei giustificarmi, non sono cazzi loro, le tasse me le sono sempre pagate sola.
Confesso di sentirmi affranta e stanca spesso e mal volentieri sia delle discussioni vuote, sia della scuola in generale, rea di tanti danni nella società.
Demotivata dal sistema, ma soprattutto dal valore dato alla cultura da chi mi circonda: lo studio visto non come mezzo di crescita interiore ed intellettiva, non come strumento per migliorare se stessi e il modo a noi prossimo, ma solo come fine e mezzo lavorativo, ed i titolo acquisiti/acquistati come metro di misura del valore degli interlocutori.
Non importa se al praticante piace o meno il corso di studi, le materie i colleghi, quello che potrebbe fare con le conoscenze acquisite, se realizza progetti soddisfacenti per se stessi. 
L'importante è prendere "un pezzo di carta", come oggi fanno un po' tutti senza avere ottenuto nulla, stringendo acqua, sacchi vuoti senza sostanza e forma. Non riescono ad intavolare discussioni interessanti su nessun piano e sono incompetenti anche nel proprio campo.
Ovviamente ci sono delle eccezioni e alcune le conosco personalmente: per lo più sono a casa a marcire nell'attesa di trovare lavoro idoneo o lo cercano, mentre nostri colleghi meno capaci fanno carriera seguendo abulicamente l'onda.
ma anche nel 2011, 2012 e suppongo varrà lo stesso nel 2013
Vedete, pensavo a note laureate della Bocconi, come l'incantevole Sara Tommasi che mostra lo zoccolo di cammello e Nina Senicar che investe sulle proprie tette, o anche all'inconsapevole Trota o la Rosy "nazionale" Mauro, la lumbard from Salento. Invidia la mia? Forse, ma anche no!
Non metto tutti i laureati e laureandi sullo stesso piano.
Le ragioni per cui ci si laurea possono essere variegate e tutte egualmente dignitose, ma per alcuni non esiste nessun motivo per il quale laurearsi, infatti penso che se si voglia lavorare la laurea non è necessaria. Anzi, la laurea non è quasi mai necessaria, ma è dannosa dannosa nelle mani (e non nelle menti) di chi la possiede senza alcun interesse alle spalle, senza passione e senza scopi.
Sulla "questione laurea" tornerò prossimamente, ancora ho molto da dire, molto di cui sfogarmi, da fuoricorso quale sono ;) .

1 commento:

  1. studio, non fine s se stesso, tanto meno quale passaporto per approdi di futuri impieghi; ma come stimolo all'arricchimento interiore, mezzo di scambio di cultura, conoscenza, usi, riti, e anche di vita. Allora lo studio non è più uno sterile esercizio, ma appagamento intelletuale....

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